Fin dall’Ottocento l’amministrazione di Brescia è sempre stata attenta a garantire servizi adeguati per i cittadini affidando a società private i servizi di pulizia delle strade e di raccolta dei rifiuti domestici.
Nel tempo, quindi, il servizio è stato affidato a diverse società: caratteristico era il ruvido abito grigio chiaro che utilizzavano gli operatori. Avevano una grande ramazza con cui raccoglievano i rifiuti dalle strade e lo versavano in un triciclo coperto o in un motocarro. Il lavoro maggiore però avveniva negli androni e nei cortili delle case: gli operatori caricavano i bidoni sulle spalle e gettavano i rifiuti negli autocarri.
Nel 1968, la municipalizzata ASM (Azienda Servizi Municipalizzati) di Brescia iniziò ad occuparsi dei servizi di raccolta rifiuti e decoro urbano. Nella periferia della città venne costruita la sede della Nettezza urbana e ideato il sistema dei Sacchi a perdere: nelle case, al piano terra, furono installate gabbie metalliche chiamate trespoli in cui erano inseriti grandi sacchi di plastica da riempire di rifiuti. Tre volte a settimana i sacchi venivano prelevati dai netturbini con un motocarro con un cassone ribaltabile e venivano portati in discarica, una cava in via Buffalora.
La distribuzione dei sacchi per i condomini e per le famiglie, inizialmente gratuita, diventò poi a pagamento, 60 lire per i sacchi, 20 per i sacchetti.
Di notte avveniva la pulizia delle strade: le spazzatrici meccaniche erano in grado di pulire entro l'alba 50 km di strada. A metà degli anni '70 ne erano in funzione già cinque e iniziava in maniera sperimentale la disposizione di contenitori metallici per le strade della città. L’esperimento risultò positivo e i trespoli non furono più utilizzati: in città furono installati 3600 cestini.
Negli anni '70 iniziò la raccolta differenziata: erano 297 i contenitori per la raccolta del vetro, 144 per le pile scariche, 80 per le lattine vuote, 55 per i medicinali scaduti e 59 per la carta.
Nel 1971, ASM e il comune di Brescia fondarono Aprica per gestire il servizio di igiene urbana anche nei comuni della provincia.
Nel 1992 Aprica costituì un vero e proprio sistema integrato dei rifiuti che si sviluppava su tre punti: la raccolta differenziata, il termoutilizzatore e lo smaltimento della parte residuale in discarica controllata. Le cave utilizzate in precedenza come discariche non erano più adeguate e diventeranno pian piano dei parchi.
I rifiuti iniziarono a essere trasformati in risorse grazie alla messa in funzione del termoutilizzatore nel 1998.
Nel 1998 ha avuto inizio l’integrazione dei servizi nella provincia di Mantova, con l’acquisizione del ramo d’azienda ceduto da Ecotrans.
In più, nel 2001 è stato ampliato il sistema di impianti con una discarica per rifiuti speciali non pericolosi, un impianto di trattamento e servizi di raccolta e trasporto specializzati per clienti privati, acquisiti dalla società TRA.S.E.
Tra il 2005 e il 2007 sono stati acquisiti rami d’azienda di Bergamo Ambiente e Servizi e, nel 2007, è stato completata l’acquisizione di Valgas Ambiente, che era attiva nella raccolta dei rifiuti nell’area della Valsabbia.
Nel 2008 Aprica è entrata a far parte del Gruppo A2A.
Dal 2013, i grandi impianti per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti sono stati ceduti ad A2A Ambiente: oggi permettono, grazie all’elevato livello di raccolta differenziata nei comuni gestiti da Aprica, di recuperare il 99% di materia, anche sotto forma di energia.
Nel 2016, Aprica ha acquisito la partecipazione di maggioranza di La BI.CO due Srl, società che opera nel settore dell’igiene urbana nella provincia di Brescia e che gestisce l’impianto di stoccaggio, trattamento e recupero di carta e plastica situato nel territorio di Lograto.
Nel gennaio 2021 è stata completata l’acquisizione di La BI.CO due Srl.
A partire dal 31 dicembre 2023, si è unita ad Aprica anche Linea Gestioni, società di servizi ambientali del Gruppo A2A che serviva i territori di Cremona, Crema, Lodi e parte della provincia di Brescia (Franciacorta e Bassa bresciana occidentale).